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Gli Apoidei antofili e l’apicoltura nell’ambito del Progetto Life VAIA

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CNIE 2025 Vaia FONTANA et al CNIE Siena

Il progetto Life VAIA (Valorizzare il rimboschimento delle foreste danneggiate con l’Agroforestazione Innovativa), finanziato nell’ambito del LIFE Programme 2014-2020 della Comunità Europea, prevede lo sviluppo di innovative tecniche di intervento per la ricostruzione delle foreste, attraverso le quali è possibile favorire l’adattamento della vegetazione forestale al cambiamento climatico. Nasce dall’idea di gestire in modo innovativo alcune aree devastate dalla tempesta Vaia che, tra ottobre e novembre 2018, con raffiche di vento a livello uragano e forti piogge, ha provocato ingenti danni da inondazioni e schianti da vento in Italia e in paesi confinanti.

L’elemento fortemente innovativo del progetto è l’utilizzo della strategia agroforestale come soluzione per far fronte, nel breve e nel lungo periodo, ai danni causati da eventi climatici estremi. Questa strategia consente di investire nella produzione di prodotti biologici con il minimo impatto, aumentando la biodiversità e l’uso sostenibile delle risorse (energia tramite fonti rinnovabili e acqua grazie a raccolta di acqua piovana). Inoltre, la strategia produttiva focalizzata sulle risorse locali e il riadattamento delle zone danneggiate consentono di limitare i danni economici subiti dalle comunità che abitano le aree interessate.

Nell’Ambito del progetto Life Vaia gli Apoidei antofili e l’apicoltura rivestono un ruolo importante e strategico. La distruzione di vaste aree forestali ha lasciato spazio ad una nuova flora, che per alcuni decenni, fino alla riforestazione naturale e guidata, potrà sostenere sia una crescente comunità di impollinatori che una attività apistica più remunerativa di quanto una ambiente forestale sia in grado di fare.

Nei siti pilota italiani sono stati creati degli apiari stanziali e gestiti secondo il protocollo della certificazione Biodiversity Friend Beekeeping per verificare la quantità e la qualità delle produzioni apistiche. È da questi apiari sperimentali che è stato ottenuto il “miele della rinascita”. Gli Apoidei antofili sono unno dei target chiave del progetto e per questo dal 2022 al 2024 nei tre siti pilota italiani (Altopiano di Pinè in Trentino e Altopiano dei Sette Comuni e Altopiano del Cansiglio in Veneto) è stata allestita una rete di transetti di monitoraggio, mediante campionamenti mensili attraverso l’utilizzo di pan trap, per studiare il popolamento di questi insetti fondamentali per la conservazione degli ecosistemi.

Nel 2024 lo stesso monitoraggio è stato realizzato anche nel sito pilota in Francia e in quello in Spagna. Inoltre, sono stati posizionati dei beehotel e alcuni dei nidi artificiali (Domus mellifera di World Biodiversity Association) per favorire l’insediamento naturale di sciami di Apis mellifera e il successivo monitoraggio delle colonie che da questi avranno inizio, senza alcuna gestione apistica.

Il progetto poi ha previsto il trapianto di piante alimurgiche autoctone a spiccato valore nettarifero e pollinifero e quindi importanti sia per sostenere le comunità di impollinatori sia per i prodotti vegetali che queste piante possono dare. I campioni di Apoidei antofili campionati in tutti i siti pilota sono in fase di studio ma quello che si sta delineando è una fauna complessa e molto diversa tra i siti. L’attività di apicoltura stanziale e l’analisi della produttività e dei prodotti proseguirà per tutta la durata del progetto per poi essere trasferita ad apicoltori locali.

XXVIII CONGRESSO NAZIONALE ITALIANO DI ENTOMOLOGIA 16-20 GIUGNO 2025 SESSIONE XI - INSETTI SOCIALI, ETOLOGIA E APIDOLOGIA-

POSTER CNIE 2025 Vaia FONTANA et al CNIE Siena

Paolo Fontana, Livia Zanotelli, Luca Toldo (Fondazione Edmund Mach)